Paragonato per la suggestione del paesaggio alle alture che fiancheggiano il Reno, alle colline della Borgogna, o ai morbidi profili di Toscana e Marche, il Collio è l'ampio anfiteatro collinare esteso fra i fiumi Isonzo e Judrio, che il confine tracciato dopo la seconda guerra mondiale ha assegnato in buona parte alla Iugoslavia.
La mitezza del clima dovuta alla vicinanza dell'Adriatico e alla presenza delle Prealpi che lo riparano dai venti freddi, unita alla qualità dei terreni, dove strati di marne si alternano alle arenarie, rende i versanti delle colline esposti a sud particolarmente adatti alla coltura della vite. Qui, infatti, si producono vini eccellenti, cui è riconosciuta dal 1968 la Denominazione di Origine Controllata.
I profili dei colli disegnati dai vigneti dominano la piana del Preval, un tempo paludosa e bonificata durante il ventennio. Oltre questa si erge, ultima propaggine del Collio, il monte Quarin, dalla cui sommità le rovine di un castello osservano l'abitato di Cormòns, centro principale della regione. Alle costruzioni sulle alture, oggi punteggiate di chiese e campanili, torri e castelli, corrispondono in piano strutture di villaggio, secondo una forma di organizzazione del territorio probabilmente anteriore all'epoca romana.
Testo tratto dalla guida Touring Club di Gorizia e provincia
Fotografia: Turismo FVG
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